Praticare il distacco emotivo: perché è importante farlo

Praticare il distacco emotivo è importante ma ancora di più lo è riconoscere le varie forme che esso assume.

Voglio portarti con me in una riflessione profonda che è una vera e propria immersione negli abissi dei sensi.

Il distacco può avere tante forme: dalle persone, da un lavoro che ci faceva sentire degradati, dagli stati d’animo. Può essere un trauma, una gravidanza che non è diventata vita, un genitore assente o una separazione.

Spesso non ce ne rendiamo conto ma molte di queste voci hanno un comune denominatore, un qualcosa che prende un pezzetto di esse e le rappresenta tutte insieme. Sto parlando degli oggetti.

Sono essi a cui ci aggrappiamo per costruire ricordi, per trattenerli alla memoria, per fare la nostra transizione da un periodo all’altro della nostra vita. Più spesso di quanto ci rendiamo conto, sono sempre gli oggetti che ostacolano il nostro progredire.

Le cose riempiono i nostri vuoti e ostruiscono il fluire di nuovo ossigeno. Invadono i nostri spazi, quelli fisici e quelli dell’anima e non lasciano entrare l’energia e l’amore di cui, invece, abbiamo bisgogno come linfa della nostra nuova vita.

Nel tentativo di colmare qualsiasi mancanza, le nostre necessità si trasformano in acquisti compulsivi. Continuiamo ad accumulare cose ma non facciamo mai spazio né chiarezza, fuori e dentro di noi.

Quando praticare il distacco

Il momento in cui sentiamo di dover distaccarci da qualcosa o da qualcuno, è esattamente quando la loro vicinanza ci crea sofferenza.

Un’affermazione che può sembrarti condivisibile se parliamo di una persona. Sono sicura che se ci riferiamo agli oggetti, potrebbe indurti a chiederti “Ma come possono degli oggetti crearmi sofferenza?”.

Le cose assumono un valore intenso, tanto più quanto da esse non riusciamo a staccarci. Rivestono il ruolo di rappresentanti dei nostri passi, sono testimoni del nostro passato, delle vittorie e ancora di più delle sconfitte. Spesso sono gli oggetti legati a quelli che noi abbiamo catalogato nella nostra mente come fallimenti a farci star male.

E allora perché conserviamo gli abiti di quella persona che ci ha lasciate? Perché non riusciamo a liberarci dei libri di quel padre padrone che è stata una figura autoritaria ma che mai ci ha nutrite con l’amore di cui avevamo bisogno?

Sono sassi, sono zavorre che appesantiscono i nostri passi nell’incedere verso il nostro futuro.

Distaccarsi dagli oggetti per lasciarli andare insieme alle sofferenze 

Quando un nostro caro si allontana o lascia il corpo ci ritroviamo con il duro compito di destinare gli oggetti e gli abiti che gli sono appartenuti.

Affrontiamo il profumo che si è annidato tra i suoi vestiti, riconoscendolo anche un po’ come nostro. È un vivido ricordo che rimarrà nella nostra mente e lo ritroveremo nei pezzetti di vita che ce lo ricorderanno.

Quel profumo che oggi annusi tra i vestiti di chi non c’è più e quegli abiti smessi, sono lì nel tuo armadio per colmare un vuoto. Assolvono questo compito ingrato insieme alle immagini che, fitte, ti popolano la mente.

La mancanza è una presenza sottile che si mesce col sapore della tristezza e dell’impotenza.

Ci rimette in discussione, richiamando anche – e forse di più – gli aspetti negativi delle esperienze passate.

Frasi come “se glielo avessi detto prima”, “se avessi fatto in tempo a” si annodano insieme alle nostre emozioni e scelgono parti del nostro corpo come casa. Un groppo in gola, lo stomaco chiuso, un peso sulle spalle sono metafore che rappresentano, tuttavia, anche gli stati d’animo fisici che tendiamo ad assumere.

Ecco che riconosciamo il momento del distacco. Quello che incarna il momento in cui è bene distaccarci da alcuni oggetti e con esse, quelle emozioni di sofferenza che si sono nascoste nella trama dei tessuti.

Benefici del distacco: un nuovo armadio da riempire

Lì sei da sola con te, nel portare alla luce il tuo passato, il tuo personale film di eventi. Nessuno meglio di te lo conosce. Forse lo conosci solo tu perché non hai mai voluto condividere quello spazio con nessuno.

Ti ritrovi davanti a un armadio vuoto, un nuovo spazio libero da giudizi, da costrizioni esterne, da chi vuole dirci chi essere.

Siete tu e il tuo respiro.

Scegli amorevolmente per chi e per cosa fai ciò che stai facendo.

Ho parlato a fondo di questo nel terzo episodio della mia serie podcast DISTACCO – Storie Vere di Spazi Riconquistati. Raccontando la storia di Anna che ha deciso di affidarsi a me, ho approfondito tutti i tratti emozionali ed energetici di cosa ha significato per lei distaccarsi dagli oggetti.

Liberarsi da pesi superflui e da tutto ciò che era rimasto inespresso, è stato il punto di svolta per Anna.

Ora il tuo armadio vuoto ha bisogno di essere riempito.

Questo spazio nuovo è anche il nostro spazio interiore che ci permette di prendere decisioni più ponderate, essere più lucidi e avere la mente sgombera.

Il distacco emotivo per liberare gli spazi fisici e dell’anima

Sono molti i benefici per la mente e per il corpo quando decidiamo che è arrivato il momento di praticare il distacco emotivo.

  • Riduzione dello stress e dell’ansia.

Uno dei principali benefici del distacco emotivo è la significativa riduzione dello stress e dell’ansia. Quando ci aggrappiamo troppo alle nostre emozioni, tendiamo ad aumentare i livelli di stress, che può avere un impatto negativo sulla nostra salute fisica e mentale. Imparando a distaccarci, possiamo affrontare le difficoltà con una maggiore tranquillità, riuscendo a gestire meglio le situazioni stressanti e a mantenere un equilibrio emotivo più stabile.

  • Miglioramento della relazione con noi stessi e con gli altri.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, praticare il distacco emotivo non significa isolarsi dagli altri. Al contrario, questa pratica ci consente di stabilire relazioni più sane e armoniose. Quando siamo in grado di gestire le nostre emozioni e non reagiamo impulsivamente, riusciamo a comunicare meglio con gli altri, evitando conflitti inutili e malintesi. Questo può portare a relazioni più autentiche e soddisfacenti sia a livello personale che professionale.

  • Più forza e più resilienza.

La capacità di praticare il distacco emotivo ci rende più resilienti di fronte alle avversità della vita. Quando siamo in grado di accettare e gestire le delusioni e i fallimenti senza lasciarci sopraffare dalle emozioni negative, riusciamo a imparare dalle esperienze negative e ad adattarci alle sfide in modo più costruttivo. La resilienza ci aiuta a superare le difficoltà con una maggiore determinazione e fiducia in noi stessi.

  • Aumento del benessere mentale.

Il distacco emotivo è uno strumento potente per promuovere il nostro benessere mentale. Lasciar andare le emozioni negative e focalizzarsi sul presente ci aiuta a vivere con maggiore consapevolezza e a godere di un equilibrio interiore. Questa pratica ci insegna a non lasciarci influenzare eccessivamente da eventi esterni e a concentrarci sulle nostre reali necessità e aspirazioni.

Praticare il distacco emotivo è un viaggio interiore.

Sarai d’accordo con me che è sempre più piacevole viaggiare con un bagaglio leggero. Ecco perché è bene eliminare i pesi, soprattutto quelli che gravano sull’anima. Liberare gli spazi e riempirli d’amore è stato il fulcro della mia crescita personale e professionale che oggi è condensato in un percorso.

Ci vogliono coraggio e responsabilità per intraprendere questo cammino.  Lo so bene ed è per questo motivo che, se lo vorrai, io sarò al tuo fianco, passo dopo passo finché all’orizzonte intravedrai tutto ciò che più desideri in questo momento.

Scrivimi se senti che è arrivato anche il tuo momento. Ti aspetto.

Con affetto, Federica.