Distacco emotivo: cos’è, tipologie e come praticarlo

È capitato a te e a me di vivere un distacco emotivo. Ben più di una volta. Se stai facendo mente locale ripercorrendo gli episodi che secondo te possono rappresentare dei distacchi, vorrei fare questo percorso con te.

Leggendo questo articolo, le mie parole ti aiuteranno a riconoscere le emozioni che hai provato e a identificare quelle situazioni che forse ancora oggi ti fanno soffrire.

Ci sono volte in cui diciamo apertamente ciò che pensiamo e questo ci permette di allegerire l’anima e guardare avanti. Altre in cui soffochiamo le emozioni, evitiamo il confronto e ci chiudiamo al dialogo con gli altri tanto quanto con noi stessi.

Facciamo insieme, quindi, un po’ di chiarezza e partiamo dall’inizio.

Cos’è il distacco emotivo

Il distacco emotivo è un processo psicologico attraverso il quale una persona cerca di separarsi emotivamente da una determinata situazione, persona o evento.

È una strategia di adattamento che consente di proteggere sé stessi dalle emozioni negative e mantenere una certa distanza da esse, per l’appunto emotivamente.

Può manifestarsi in diversi modi. Ad esempio sviluppando un disturbo dell’attaccamento.

È curioso vero? Quando non riusciamo a liberarci di un’emozione negativa, ci carichiamo di molto altro, spesso oggetti, anziché tendere a liberarci. Questo perché prevale in noi il bisogno di colmare un vuoto. Esattamente quello che si è creato a causa del distacco che abbiamo vissuto.

Spesso subiamo il distacco da qualcuno, da un ambiente, da una relazione. La fine di una relazione, di un’amicizia, essere licenziati dal posto di lavoro sono tutte forme di distacco.

Potrà sembrarti strano ma, anche quando decidiamo volontariamente di mettere fine a uno di questi rapporti, subiamo una sorta di separazione.

Anche io ho vissuto diverse volte un distacco emotivo. Ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire tenere tutto dentro e far finta che vada tutto bene.

Grazie ai miei studi e all’evoluzione che ho voluto fare e che ho desiderato fortemente dentro di me, sono guinta alla conclusione che praticare il distacco emotivo è quanto più di fondamentale ci sia. Ci permette davvero di proseguire per la nostra strada con serenità e lucidità, riconoscendo le nostre emozioni e noi stessi in esse.

Distacco

Riconoscere il distacco emotivo: le tipologie

Riconoscere quando si tratta di un distacco emotivo e di quale tipo si tratta, può aiutarci a comprendere meglio le nostre sensazioni ed emozioni. È il primo passo per elaborarle e, più avanti, vedremo anche come è possibile farlo per superare queste fasi della nostra vita.

Distacco dal lavoro

Può riferirsi alla capacità o meno di separare le emozioni personali dal contesto professionale, quando questo non ci consente di operare serenamente.

Chi vive un distacco lavorativo sperimenta una mancanza di coinvolgimento emotivo e una disconnessione dalle emozioni associate al proprio lavoro. Diminuisce l’entusiasmo, la motivazione e dell’interesse per le attività lavorative.

Ci possono essere diverse cause che contribuiscono al distacco emotivo dal lavoro. Alcuni fattori comuni includono:

  1. Sovraccarico di lavoro. Un carico di lavoro eccessivo, con scadenze strette e pressione costante, può portare a un senso di spossatezza emotiva e alla tendenza a disimpegnarsi emotivamente dal lavoro per proteggere la propria salute mentale.
  2. Ambiente lavorativo tossico. Un ambiente di lavoro caratterizzato da conflitti, mancanza di supporto, mancanza di riconoscimento o un clima organizzativo negativo può influenzare il coinvolgimento emotivo dei dipendenti e portare al distacco emotivo dal lavoro.
  3. Mancanza di equilibrio tra vita lavorativa e privata. Un disequilibrio tra la vita lavorativa e privata può creare stress e frustrazione, portando alla riduzione dell’impegno emotivo verso il lavoro.

Distacco dai genitori e nelle relazioni personali

Parlando in generale delle relazioni personali, questo tipo di distacco emotivo si manifesta con la volontà di ridurre l’impatto emotivo che questa relazione ha nella nostra vita. In sostanza, può essere un meccanismo di difesa per proteggersi da situazioni dolorose o dannose.

Quando si parla di distacco nei confronti dei propri genitori, ci si riferisce a una situazione in cui una persona si sente distante emotivamente da essi. Si percepisce una mancanza di connessione profonda con loro.

In altri casi, c’è una scarsa intimità emotiva o una sensazione di estraneità nel rapporto. I fattori che possono contribuire a questa dinamica possono essere causati da:

  1. traumi o abusi: a livello di esperienze o reali abusi fisici, emotivi o sessuali all’interno della famiglia;
  2. differenze di personalità o valori: spesso possono essere davvero significative e non ci si riconosce più come appartenenti al nucleo di origine;
  3. mancanze di comunicazione: se questa è assente o inefficace o conflittuale, all’interno della famiglia può ostacolare lo sviluppo di un legame profondo e genuino tra genitori e figli. La mancanza di apertura e di ascolto reciproco può portare a una crescente distanza.

Uno dei pilastri su cui si basa il mio Percorso è proprio sanare il rapporto con la famiglia di origine per vivere serenamente e senza condizionamenti il rapporto con la famiglia che si è scelto di creare.

Quella che è la nostra eredità familiare risiede nell’educazione che abbiamo ricevuto, nell’esempio genitoriale che ci hanno trasmesso i nostri genitori e molto altro che rappresenta un bagaglio.

A volte questo è prezioso e ci ricorda bene quali sono le nostre radici, ci restituisce un senso forte di identità. Altre è talmente ingombrante e pesante che altro non è che un fardello che ci impedisce di proseguire leggeri e consapevoli verso il nostro futuro.

Meme Ceron agosto #3

Distacco da aborto

È una reazione psicologica che alcune donne possono sperimentare dopo aver preso la decisione di interrompere una gravidanza. Altresì, accade quando non si tratta di una decisione volontaria ma da un avvenimento causato dalle circostanze fisiche o mediche.

Coinvolge la separazione emotiva dalla situazione e dalle emozioni associate all’aborto stesso. Questo può manifestarsi in diverse forme, come la sensazione di distacco dalle emozioni, la repressione dei sentimenti o l’evitamento delle situazioni che richiamano il ricordo dell’aborto.

Affrontare il distacco emotivo da un aborto richiede tempo, comprensione e sostegno. È importante accettare e riconoscere le emozioni che emergono dopo un aborto.

Ogni donna reagisce in modo diverso, quindi permettiti di sentire ciò che senti senza giudizio. Riconosci che le tue emozioni sono valide e che hai il diritto di elaborarle.

Distacco da separazione o lutto

Può verificarsi in seguito a una separazione da un partner o a una perdita di una persona cara attraverso la morte.

Durante il distacco emotivo, si possono sperimentare una serie di reazioni e sentimenti come:

  • tristezza;
  • disorientamento;
  • senso di vuoto;
  • rabbia;
  • senso di colpa;
  • una mancanza di interesse per le attività quotidiane.

Questi sentimenti possono variare in intensità e durata da persona a persona e dipendono anche dal tipo di relazione o dal legame che si è avuto con la persona o la situazione perduta.

È importante riconoscere che il distacco emotivo fa parte del processo di elaborazione del dolore e della perdita. È un meccanismo di difesa che può aiutare a fronteggiare l’intensità delle emozioni durante il periodo di lutto o di adattamento alla separazione.

Ricorda che è un processo individuale e che ognuno può impiegare un tempo diverso per affrontarlo e superarlo. Credo che ognuno di noi debba dare a sé stesso il tempo e la gentilezza di elaborare il proprio dolore.

Farlo da soli può essere davvero faticoso e, forse, a un certo punto è inutile soffrire ancora più di quel che già si è fatto. Cercare il supporto di una persona professionista può essere un grande aiuto.

Perle di Federica

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Come superare il distacco emotivo

Riconoscere ed elaborare un distacco emotivo richiede consapevolezza e impegno. È prima di tutto un’assunzione di responsabilità verso sé stessi e nei confronti delle persone che ci vogliono bene.

Ecco alcuni suggerimenti su come affrontarlo efficacemente:

  1. Sviluppa la consapevolezza emotiva. È importante, anzi fondamentale, sviluppare la consapevolezza delle tue emozioni. Osserva come reagisci emotivamente alle diverse situazioni, se lo ritieni utile prendi nota e cerca di identificare i modelli ricorrenti.
  2. Impara a riconoscere i segnali di stress. Essere consapevoli dei segnali di stress ti permetterà di intervenire prima che le emozioni negative prendano il sopravvento. Impara a riconoscere i segnali fisici, come la tensione muscolare o la sensazione di oppressione al petto, il mal di schiena, mal di testa ricorrenti o il mal di gambe.
  3. Pratica la meditazione e la mindfulness. Sono tecniche realmente efficaci per sviluppare la consapevolezza del momento presente e distaccarsi dalle preoccupazioni emotive. Dedicare del tempo ogni giorno per praticare la meditazione è un passaggio che ci aiuta a gestire le emozioni e trovare il nostro bilanciamento.
  4. Cerca supporto professionale. Se stai vivendo situazioni complesse o dolorose non esitare a cercare aiuto per trovare le strategie giuste per affrontare tutto questo. Essere soli non è mai vantaggio. Il distacco emotivo può condurti a una fase della tua vita in cui potrai fare tesoro delle tue emozioni.
  5. Elimina il superfluo. Disfarsi di ogni tipo di accumulo vuol dire distaccarsi da ciò di cui non si ha più bisogno, da quell’ingombro che rende oltremodo pesante il tuo bagaglio nel viaggio che si chiama vita.

Decluttering nelle stanze dell’anima

Ho studiato per anni ogni singolo punto dell’elenco che ti ho appena illustrato. La mia storia personale e professionale è fatta di cambiamenti profondi, rinascite e grandi conquiste a livello di consapevolezza interiore.

Credo che non potrebbe essere diversamente dal momento in cui ho sentito nascere in me l’urgenza di fare chiarezza nella mia vita e, successivamente, di aiutare le persone a portare nuova luce e linfa vitale nella propria. È un processo che mi ha portata a studiare per qualificarmi come Personal Clarity Coach.

Quando parlo di eliminare il superfluo e fare spazio non mi riferisco al decluttering di moda che vede protagonista il restyling degli armadi. Certamente, passando anche da questo – un tema che conosco bene e di cui ho scritto nel mio libro “Chiarezza” – è nelle stanze dell’anima che urge fare pulizia.

Fare decluttering significa letteralmente “rimuovere gli oggetti che non sono necessari, sgombrare e riordinare per guadagnare nuovo spazio”.

Il vero potere del decluttering risiede nella possibilità di diventare delle persone consapevoli, attraverso una conoscenza profonda di Sé e l’ammissione alla nascita di nuove abitudini, anche di acquisto, certamente.

La stanchezza ad esempio è uno dei più forti accumuli che io conosca anche e soprattutto attraverso i racconti di vita delle mie clienti.

fare decluttering

“A 45 anni compiuti Grazia non ha più voglia di scendere a compromessi: né con la madre, né con il compagno, neppure con gli amici: è stanca, ha semplicemente voglia di essere com’è e di essere accettata per tale. Perché una vita dove tutto è una lotta continua, è sfiancante.

Ha voglia di andare via, uscire dal suo paese, andarsene dall’Italia, raggiungere il mare e dedicarsi al suo lavoro con dedizione. Non ce la fa più a stare dove sta. Ma non è fuggendo che le cose si risolvono, non è scappando che si soffre meno.

La vita non risparmia a Grazia nessun dolore e tra quelli più duri da digerire quello di averla privata troppo presto del suo papà. Ha lasciato andare papà dopo una lunga malattia degenerativa: ma un padre che si ama non è mai il momento di perderlo.

Non sei pronta mai, soprattutto quando te ne prendi amorevole cura, in un momento estremamente delicato della sua esistenza e ti senti unita a lui mai come prima di quel momento.

Mamma è sempre stata dura, critica, anaffettiva, impositiva: questa mancanza  Grazia se la porta dentro e le rode l’anima, le consuma le energie, la carica di rabbia, di risentimento. Le fa prendere peso. La verità è che il cordone ombelicale con la propria madre non si stacca mai: è un legame intimo, potente, consistente, resistente.” 

Qui è dove racconto la storia di Grazia, una persona che si è fidata e affidata a me. Ascolta la puntata per scoprire quali  progressi meravigliosi sta facendo Grazia nel percorso in cui ho il grande onore di guidarla.

Se senti il desiserio di volermi raccontare la tua storia, scrivimi. Ti aspetto.